L’Arte della Memoria. Una collezione “magnetica” - Calamita n. 1
Cristo che ascende al cielo
1879, scultura in marmo,
Leopoldo Ansiglioni, scultore (Torino 1832 - Roma 1894)
Quadriportico, al centro
Lo scultore Leopoldo Ansiglioni è stato attivo in Italia nel tardo Ottocento, principalmente a Roma, ma tracce della sua produzione artistica si possono trovare anche a Parigi e Londra. Realizzò per lo più sculture allegoriche e mitologiche di cui l'esempio più famoso è certamente la statua monumentale del Cristo, presente nel Quadriportico del Cimitero Monumentale del Verano.
Altro mirabile esempio del maestro piemontese è Il “Trionfo di Galatea”, tema noto già in epoca rinascimentale, che il maestro esegue concentrando la propria attenzione sui dettagli. L'opera venne commissionata nel 1879 da Phoebe Hearst, la madre del magnate del giornalismo William Randolph Hearst, per la quale egli eseguì diverse opere come scultore.
Chiesa di Santa Maria della Misericordia
1856-1860
Virginio Vespignani, architetto (Roma 12 febbraio 1808 – 4 dicembre 1882)
La chiesa di Santa Maria della Misericordia, oltre ad inserirsi nel programma di restauro e abbellimento degli edifici ecclesiastici romani attuato da Pio IX, rappresenta il punto focale nella struttura architettonica del Quadriportico.
La costruzione, in sostituzione della vecchia cappella in legno adibita alle funzioni religiose, ebbe inizio ad opera dell'architetto Virginio Vespignani nel 1856 per terminare con la consacrazione nell'ottobre del 1860. La data di inizio dei lavori si pone quasi contemporaneamente agli interventi di Vespignani nel Quadriportico.
Pio IX dovette tenere particolarmente a questa impresa, tanto da donare per la chiesa dodici colonne provenienti dalla basilica di San Paolo fuori le mura. E proprio alle basiliche paleocristiane si ispira la struttura architettonica, il cui modello rimane comunque quello della Basilica di San Lorenzo. Soprattutto nella facciata si notano notevoli somiglianze, dato che, come la vicina basilica, presenta un portico antistante sorretto da quattro colonne ioniche con architrave su cui corre l'iscrizione dedicatoria a Pio IX; la parte superiore termina con un timpano triangolare dove ha sede il dipinto murale raffigurante “Cristo comanda agli angeli di suonare le trombe del Giudizio”, opera, ormai quasi del tutto illeggibile, di Francesco Grandi.
All'interno la chiesa presenta tre navate, analogamente alla basilica di San Lorenzo; il soffitto a cassettoni dorato e dipinto, adesso in stato di non buona conservazione, rimanda invece ad analoghi esemplari realizzati nel XVI secolo.
Sull'altare maggiore è collocata la tela di Tommaso Minardi, raffigurante la “Madonna con Bambino, San Lorenzo e le anime del Purgatorio” (1861). Nella parete sinistra, tra due finestre, si trova un altro altare dedicato alla Vergine, con un dipinto rappresentante la “Madonna della Misericordia”. Da notare che nel quadro, sullo sfondo, è raffigurato il Verano prima dell'erezione del Quadriportico con la presenza della vecchia cappella in legno demolita per far posto alla chiesa. Sul pavimento e sulle pareti è visibile un numero consistente di lastre sepolcrali, tra le quali, sul muro entrando a destra, quella dell'archeologo Antonio Nibby (Roma 1792-1839).