La Storia siamo noi. Omaggio a Elsa Morante

A quaranta anni dalla morte di Elsa Morante (1912-1985), ricordiamo una delle più grandi scrittrici italiane del Novecento. Questa visita ripercorre la vita e le opere dell’autrice attraverso i personaggi che hanno segnato importanti tappe della sua biografia intensa e a tratti tormentata. Quello di Elsa Morante è stato uno spirito indipendente, capace di attraversare con le sue parole più di quattro decenni di storia italiana e di rielaborare tematiche, topoi e modelli narrativi consolidati per creare uno stile personalissimo e personaggi indimenticabili. I racconti, le raccolte poetiche ed i romanzi hanno lasciato un segno profondo nella cultura e nella coscienza dei lettori. Come è stato più volte ricordato, per Elsa Morante "bisogna scrivere soltanto i libri che cambiano il mondo".

Il percorso

Una passeggiata tra i ricordi: La Storia siamo noi. Omaggio a Elsa Morante
(Durata 2 ore) 

L’itinerario prende l’avvio dalla tomba del pittore Giuseppe Capogrossi, non solo perché attraverso di lui vi fu l’incontro con Alberto Moravia, ma soprattutto per raccontare un lato meno conosciuto della scrittrice, la sua attenzione verso le arti figurative.
Dipanando il filo della biografia incontriamo Mario Pannunzio, testimone di nozze insieme a Leo Longanesi, ma soprattutto indimenticato fondatore de “Il Mondo”, intellettuale e giornalista, per ricordare la prima attività pubblicistica della Morante, che per “Oggi”, di cui Pannunzio fu promotore, scrisse articoli, anche sotto pseudonimi maschili. Il primo romanzo, Menzogna e sortilegio, vide la luce per Einaudi nel 1948 su iniziativa di Natalia Ginzburg, che lo definì «bellissimo, indicibilmente bello, straordinariamente ricco di significati per me». Da quel primo incontro nacque un’amicizia destinata a durare per quasi quarant’anni. Sosta fondamentale della visita sarà quella davanti al loculo, ormai vuoto, che ha ospitato le spoglie di Elsa Morante, le cui ceneri furono poi sparse per sua volontà nel mare di Procida, segno che il Cimitero del Verano è anche luogo di memorie immateriali, di passaggi e di permanenze. Il sodalizio con Alberto Moravia, sposato nel 1941, è uno dei cuori del racconto, dall’incontro all’allontanamento da Roma, nel 1943, fino al dopoguerra. Nelle dinamiche di una coppia di persone diverse e al contempo affini, anticonformiste e profondamente legate, Elsa Morante mette a punto in questi decenni le trame dei suoi romanzi. L’Isola di Arturo la rende la prima donna a vincere il prestigioso Premio Strega nel 1957 e Gianni Rodari ne scrive, entusiasta. La sua figura di autore per l’infanzia ci riporta indietro, ai primi racconti della Morante scritti per il “Corriere dei Piccoli”, alle filastrocche e alle favole per bambini. Un altro lato, poco conosciuto, è quello che lega la scrittrice al cinema, un rapporto stretto e prolungato, che praticò come soggettista, sceneggiatrice e consulente e che ricorderemo davanti alla tomba di Suso Cecchi D’Amico. Questo viaggio nella memoria si conclude nel braccio sinistro del Quadriportico, bombardato il 19 luglio del 1943, per celebrare il monumento letterario de La Storia (1974), un romanzo corale, ambientato nella Roma tra gli anni fra il 1941 e il 1947, in cui gli eventi della Seconda guerra mondiale e dell’immediato dopoguerra sono mostrati con gli occhi dei protagonisti e narrati con crudo realismo, ma anche con visionarietà poetica. 

INFO E PRENOTAZIONI

La partecipazione è gratuita con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti.
Il Punto di incontro è presso l’Ingresso Monumentale del Verano, in piazzale del Verano, 1. 
Per consentire un’ampia ed effettiva partecipazione, sarà possibile riservare posti solo per le visite del fine settimana successivo all’atto della prenotazione

Segreteria Organizzativa. Contatti:
email: cultura.cimitericapitolini@amaroma.it
Telefono 328 7561996 dal lunedì al venerdì 9.00-13.00 e 14.00 – 18.00. Sabato e festivi 9.00-13.00.

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