Roma Capitale. Ernesto Nathan e il volto nuovo di Roma

Il salto nella modernità di Roma Capitale, grazie all’azione e alle riforme intraprese all’inizio del XX secolo da un grande sindaco, Ernesto Nathan, che riposa al Verano in un monumento-simbolo della città eterna. Passeggiata tra i Ricordi visitando le figure che hanno caratterizzato gli anni della trasformazione di Roma in città moderna ed europea. Nathan fu promotore e artefice della sua nuova definizione urbanistica, della rinascita delle arti e della formazione scolastica, imprimendo una svolta nell’assetto urbano e socio-culturale di Roma.

Il Percorso

Una passeggiata tra i ricordi: Ernesto Nathan e il volto nuovo di Roma (Durata: 2 ore)

Il percorso attraversa le aree antiche e paesaggistiche del Quadriportico, del Pincetto e del Piazzale Circolare e incontra quei personaggi che contribuirono alla trasformazione e al rinnovamento dell’Urbe tra la fine dell’Ottocento e i primi due decenni del Novecento e che hanno lasciato opere e memorie al Verano.

Il ricordo della raggiunta unità d’Italia e della caduta della Roma pontificia, attraverso le figure del generale Enrico Cosenz e del segretario di Pio IX, Cardinale Giacomo Antonelli, fanno da sfondo al racconto degli anni in cui Roma fu ridefinita totalmente. Motore di molte iniziative volte alla modernizzazione della capitale del Regno d’Italia fu Ernesto Nathan, la cui azione andò ben oltre gli atti amministrativi del suo ruolo di sindaco dal 1907 al 1913.

Nel panorama degli sventramenti e delle ricostruzioni dei primi anni di Roma Capitale, in cui si situano le vicende del Vittoriano progettato da Giuseppe Sacconi, si inserì il piano regolatore voluto da Nathan e l’espansione verso i Prati di Castello, con il concorso, vinto da Giuseppe Bottazzi, per il modello di villino che avrebbe dato il volto architettonico al nuovo quartiere. Il villino nasceva intorno a una nuova visione dello spazio da abitare, più aperto e luminoso rispetto alle anguste e stratificate abitazioni del centro storico. Un ruolo inedito venne affidato agli elementi decorativi in ceramica e mosaico – esempio magnifico al Verano i mosaici di Alessandro Morani – nonché alla vetrata. Un artista come Duilio Cambellotti sarebbe stato centrale nel rinnovamento di Roma per molti aspetti: autore di vetrate dal gusto modernista, presenti anche nel nostro museo all’aperto; creatore del modello di lampione per l’illuminazione pubblica; intellettuale impegnato nell’elevazione culturale del popolo. Partecipò all’attività delle “Scuole per i contadini dell’Agro romano”, una delle molte iniziative sociali di impulso alla scolarizzazione degli anni di Nathan, che sostenne anche la rivoluzione pedagogica di Maria Montessori. L’impegno di Nathan nella promozione della cultura condusse alla rinascita sociale e artistica di Roma, che nel 1911 avrebbe ospitato l’Esposizione Universale e si sarebbe presentata al mondo nella nuova veste architettonica disegnata da Cesare Bazzani e Marcello Piacentini.
La parabola luminosa di Nathan si chiudeva con le prime avvisaglie di una guerra, la Grande Guerra che avrebbe sconvolto il mondo e che ricorderemo attraverso le vicende di Bruno e Costante Garibaldi.

Il Reading

L’avvio della visita guidata è dal cenotafio di Goffredo Mameli che farà da palcoscenico al reading dell’attrice Sabina Barzilai tratto dal racconto “Le tre capitali” di Edmondo de Amicis, testimone della breccia di Porta Pia.

 

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