Marcello Mastroianni. Omaggio al divo gentile
Il ritratto dell’attore italiano più famoso nel mondo attraverso i suoi film e i compagni di viaggio. Un cammino lungo più di mezzo secolo, un omaggio nel centenario della nascita.
La voce gentile, l’innata eleganza, la straordinaria versatilità, accompagnate da un fascino unico. Marcello Mastroianni (Fontana Liri, 26 settembre 1924 – Parigi, 19 dicembre 1996) è stato l’attore più celebre e riconoscibile del cinema italiano. Profondo e lieve, ironico e pensoso, divo suo malgrado. Era definito un attore pigro, tuttavia nella sua lunga carriera cinematografica ha partecipato a 140 film, molti dei quali amati e celebrati, esprimendo un talento poliedrico che accende la recitazione di sfumature e sottotoni.
Il Percorso
Una passeggiata tra i ricordi: Marcello Mastroianni. Omaggio al divo gentile (Durata: 2 ore)
Il nostro racconto, seguendo il filo della lunga e multiforme carriera di Mastroianni, incontra la grande storia del Cinema.
Prende avvio dal Quadriportico, dal sepolcro di Suso Cecchi D’Amico, grande sceneggiatrice del nostro cinema e di tanti film importanti per Mastroianni, da Le notti bianche (1954) di Luchino Visconti a Peccato che sia una canaglia (1957) di Alessandro Blasetti a Oci ciornie (1987) di Nikita Michalkov.
Il giovane Mastroianni è attore nel teatro di Visconti, che ricorderemo con Vittorio Gassman, per poi raggiungere, nella Zona Ampliamento, il luogo dove l’attore riposa insieme alla moglie, l’attrice Flora Carabella, alla figlia Barbara, costumista, e al fratello Ruggero, famoso montatore. Ricorderemo la vita della famiglia prima e durante la seconda guerra mondiale, i primi passi nel cinema, gli incontri con Federico Fellini, Ettore Scola, Mario Monicelli, Michelangelo Antonioni, il successo mondiale.
La passeggiata prosegue incontrando altri nomi amatissimi, che hanno incrociato la vita di Mastroianni: Nino Manfredi, Vittorio De Sica, che lo diresse con Sophia Loren in Ieri, oggi e domani (1963), Monica Vitti, travolgente protagonista nel Dramma della gelosia (1970), ma anche Luigi Magni, regista di quel Scipione detto anche l’Africano (1971) che vide Marcello e il fratello Ruggero per la prima e unica volta recitare insieme.
Mastroianni è stato un attore senza confini, capace di sfidare le convenzioni, recitando ad esempio per i film di Marco Ferreri, sepolto nel Nuovo Reparto, ma soprattutto icona del cinema felliniano, che ricorderemo sulla tomba di Sandra Milo.
Ed altri artisti, che al Verano riposano, saranno ricordati, da Alessandro Blasetti a Carlo Lizzani, da Nino Rota, indimenticabile autore musicale felliniano, ad Antonio Pietrangeli, regista di Adua e le compagne (1960), ad Ennio De Concini, premio Oscar per la sceneggiatura di Divorzio all’italiana (1961).